Max Mara – Mariabeatrice Bertoli

Mariabeatrice Bertoli, MAX MARA.
Dopo aver frequentato il Master in Modellistica alla Scuola di Moda Vitali ho iniziato come modellista da Maison M s.r.l. Oggi lavoro nell’ufficio tessuti e scelta materie prime presso Max Mara Fashion Group a Reggio Emilia.

Mariabeatrice Bertoli

Max Mara

Da Febbraio 2023 ho iniziato una nuova sfida lavorativa presso Max Mara.

Mariabeatrice Bertoli, Max Mara 2023

Gli studi e il lavoro

Mariabeatrice Bertoli, MAX MARA.
Dopo aver frequentato il Master in Modellistica alla Scuola di Moda Vitali ho iniziato come modellista da Maison M s.r.l. Oggi lavoro nell’ufficio tessuti e scelta materie prime presso Max Mara Fashion Group a Reggio Emilia.

Il Gruppo Max Mara

Già in questo primo mese ho avuto modo di apprezzare la struttura organizzativa di un grande brand di moda in un ambiente stimolante che sicuramente contribuirà alla mia crescita professionale.

Dal 1980 è la holding della famiglia Maramotti e gli Headquarters sono a Reggio Emilia.

Nel 2003, la sede del Gruppo si sposta al Campus Max Mara progettato da John McAslan & Partners per Max Mara Fashion Group.

Attualmente, il Gruppo MAX MARA è presente in 105 Paesi con più di 2.500 store monomarca e oltre 10.000 multi-brand e 27 lingue parlate al suo interno.

L’assetto organizzativo si basa su 44 Dipartimenti tra cui Fashion Design, Modellistica, Sales, Operations, Retail.

Nel 2013 si forma la Digital Division, con l’obiettivo di integrare gli asset digitali dell’azienda, nonché le soluzioni e i servizi relativi all’e-commerce e al marketing digitale.

Mariabeatrice Bertoli

La storia e la sede del Gruppo

Max Mara, sede Reggio Emilia

Fondata nel 1951 da Achille Maramotti a Reggio Emilia, introducendo il processi industriali americani nella cultura della sartoria europea , creando il pret-à-porter italiano.

Nel 1957 l’azienda si espande e si trasferisce nella nuova sede progettata dall’architetto industriale Eugenio Salvarani, cambiando il nome in Max Mara.

Achille Maramotti sceglie il cappotto maschile come capo icona per il guardaroba femminile e negli anni ’60, Max Mara istituisce il suo creative studio per fare ricerca sulle modalità di espressione e di personalizzazione del capospalla.

Negli anni ’70 e ‘80, iniziano a collaborare con Max Mara stilisti internazionali come Anne-Marie Beretta, Emmanuelle Khanh, Karl Lagerfeld, Jean-Charles de Castelbajac, Narciso Rodriguez, per citarne alcuni.

Negli stessi anni, Max Mara produrrà anche il cappotto Manuela in puro cammello con collo a rever e tasche sui fianchi, con chiusura a vestaglia e cintura, a oggi riconosciuto come capospalla distintivo della casa di moda.

Nel 1981, la stilista francese Anne-Marie Beretta disegna il cappotto 101801[12], il capospalla in lana e cashmere color cammello che identifica l’azienda Max Mara[13] e che prende spunto dall’Ulster coat maschile.

Il “puntino”, cucitura dei completi sartoriali da uomo, è la caratteristica più evidente del modello.

Nel 1989 nasce il MM Magazine, un semestrale di moda e attualità distribuito nei punti vendita del gruppo e in multimarca selezionati.

Nel 2003 la sede di Max Mara si trasferisce nel nuovo campus di Reggio Emilia, in via Giulia Maramotti, progettato da John McAslan & Partners.

Un primato che il Gruppo ha consolidato nel tempo grazie all’adozione, fin dagli albori, di moderne forme di distribuzione del prodotto. Sofisticati monomarca aperti worldwide sulle più famose vie dello shopping e non solo.

Il Gruppo ad oggi è presente in 105 Paesi con più di 2500 store monomarca e oltre 10000 multibrand.